Lo "spazio di relazione"

Quando compiamo un'attività ci sono casi per cui siamo assolutamente soli in quello spazio, come avviene in bagno, ma in genere c'è sempre la possibilità che nelle nostre vicinanze vi siano altre attività in corso contemporaneamente alla nostra, o che vi siano persone che passano nelle nostre vicinanze.
Lo spazio che occorre prevedere in questi casi prende il nome di spazio di relazione.
Tale spazio si configura come uno spazio vuoto impiegato per il passaggio delle persone.
Un tipico spazio di relazione sono i corridoi, sia che vengano delimitati da muri (corridoi propriamente detti), sia che non siano limitati da nessun altro divisorio, come ad esempio una parete-libreria.
Qualora vi siano attrezzature confinanti con lo spazio di relazione, occorre prestare attenzione al tempo di impiego di tali attrezzature e, se tale tempo è prolungato, come ad esempio può accadere con una poltrona (che solitamente può essere impiagata anche per diverse ore), occorre che tale attrezzatura confinante abbia un suo spazio d'uso distinto dallo spazio di relazione.
Qualora, invece, il tempo di impiego dell'attrezzatura che si intende mettere a confine dello spazio di relazione è molto limitato, come può accadere con una libreria (alla quale solitamente ci si avvicina per pochi minuti per ricercare e prelevare un libro), allora lo spazio d'uso di tale attrezzatura può essere sovrapposto allo spazio di relazione.
Qualora la frequenza dello spazio di relazione è elevata, come può accadere negli edifici pubblici a forte affluenza di visitatori, allora è assolutamente sconsigliata la sovrapposizione dei due spazi.